In azione la camera iperbarica mobile per un sub vittima di un incidente di decompressione, domenica 8 agosto 2021

Nello scorso fine settimana un sub è rimasto vittima, durante un'immersione, di un incidente di decompressione, cioè quando la risalita di un'immersione non avviene correttamente e l'azoto, disciolto nel sangue e nei tessuti per l'elevata pressione, forma bolle gassose quando la pressione cala. I sintomi vanno dalla stanchezza al dolore muscolare fino a sintomi più gravi come la paralisi ed il coma. Per questo genere di patologia il trattamento immediato è d’obbligo, dopo la stabilizzazione del subacqueo. Quando i subacquei vengono colpiti da malattia da decompressione devono essere trattati senza indugio, il tasso di successo della terapia di ricompressione standard è estremamente buono. Per trattare la sindrome di decompressione si utilizza la camera iperbarica, al cui interno un individuo può respirare ossigeno puro a livelli di pressione decisamente superiori a quelli presenti nell'aria ambiente. A motivare l'utilizzo di una così alta pressione, all'interno delle camere iperbariche, è il fatto che quest'ultima garantisce, all'organismo umano, una maggiore accessibilità all'ossigeno.
Nelle Svizzera Italiana non esistono ospedali dotati di tale strumento e fino ad ora si faceva capo a centri specializzati nella vicina Italia o a Ginevra. Da qualche tempo però Hospita Suisse SA, in collaborazione con Il Servizio Autoambulanza Mendrisiotto, hanno realizzato un apposito veicolo, atrezzato con una camera iperbarica mobile che può essere impiegata ovunque e rapidamente. Nel caso di sabato il veicolo è stato installato all'esterno dell'Ospedale Civico di Lugano dove sono avvenuti i trattamenti allo sventurato subacqueo soccorso in un primo tempo dalla Croce Verde di Lugano e dalla Polizia Lacuale. L’uomo, dopo i primi trattamenti, è stato trasferito con un elicottero della REGA a Ginevra per la continuazione delle cure specialistiche.

Precisazione: nel progetto non è più coinvolta la clinica ars medica. Vi preghiamo di correggere questa informazione e ci scusiamo 


Immagini: G.Persiani